Italia, riforma del Mes: cosa è successo nella notte

Che cosa è il MES?

Il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità) è un’organizzazione intergovernativa europea. È attivo dal luglio del 2012, come evoluzione dei precedenti meccanismi FESF (Fondo Europeo di Stabilità Finanziaria) e MESF (Meccanismo Europeo di Stabilità Finanziaria) e ha sede in Lussemburgo.

I ministri hanno fatto propri alcuni documenti ancillari, da allegare al nuovo trattato e che regolano tra le altre cose la cooperazione tra i diversi enti comunitari. Sulla firma vera e propria del nuovo trattato vi è stato un rinvio al primo trimestre del 2020, in particolare per via delle difficoltà a chiudere le traduzioni in 24 lingue e dei lunghi iter nazionali .

Foto di gruppo a Bruxelles: da sinistra il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno, il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e la presidente della Bce Christine Lagarde (Epa)

Cosa ha ottenuto l’Italia

L’Italia è riuscita a fare in modo che nella lettera si citi indirettamente la possibilità – sempre prevista dagli accordi tecnici, mai negoziata ieri – di avere discrezionalità al momento dell’eventuale ristrutturazione. Si tratterebbe del potere di ciascun governo di adattare l’operazione allo specifico mercato obbligazionario. Nei fatti, al momento del voto dei creditori nel caso di ristrutturazione debitoria, si passa da un sistema double limb, doppia maggioranza, a un sistema single limb , maggioranza singola, ma si concede la flessibilità al governo dello Stato membro che ha facoltà di decidere come la ristrutturazione debba in effetti avvenire. Gli altri 18 Paesi hanno assecondato questa impostazione.

La maratona notturna si è chiusa dunque con il rinvio della firma del nuovo trattato per una serie di riserve procedurali, tecniche e politiche.

Come funziona il meccanismo di aiuto del Fondo Salva Stati

Il compito del MES è fornire assistenza finanziaria ai Paesi dell’area euro che attraversano gravi problemi di finanziamento. L’assistenza viene concessa solo nel caso in cui sia necessaria per salvaguardare la stabilità finanziaria dell’intera area euro e dei membri del MES stesso.

Come raccoglie i fondi

IL MES viene finanziato dai singoli Stati membri con una ripartizione percentuale in base alla loro importanza economica. I restanti 620 miliardi possono essere raccolti sui mercati finanziari attraverso l’emissione di bond.

fanmagazine mes italia

Le condizioni del MES per la concessione di aiuti

I prestiti non vengono concessi senza condizione, ma solo dopo che il Paese richiedente ha sottoscritto una lettera di intenti o un protocollo d’intesa . Protocollo che viene negoziato dal Paese interessato e dalla Commissione Europea a nome del MES.

Le procedure per la concessione del credito e l’Italia

I Paesi devono soddisfare alcuni criteri oltre a impegnarsi nel rispetto del patto di stabilità e crescita e della procedura per i disavanzi eccessivi. Devono avere una storia di accesso ai mercati dei capitali a condizioni ragionevoli, un debito pubblico sostenibile e l’assenza di problemi di solvibilità bancaria.

IL MES e la ristrutturazione del debito pubblico

In ogni caso per l’Italia, come per tutti gli altri Paesi che avendo un rapporto debito/Pil (PIL: Prodotto Interno Lordo) oltre il 60% potrebbero far ricorso all’ECCL, la concessione del credito non è subordinata alla ristrutturazione del debito. Che resta come «spada di Damocle» nel caso in cui un Paese richiedente rifiutasse di intervenire per correggere in modo serio la propria situazione macroeconomica.

Le principali modifiche del 2019

In ogni caso, essendo la modifica di un trattato, ogni variazione al testo originale deve essere approvata in via definitiva dai Parlamenti nazionali. La ristrutturazione del debito, pur non essendo un requisito necessario per la concessione del credito, con le modifiche al MES diventa più semplice perché prevede un voto unico di tutti i creditori e non, come in precedenza, un voto separato per ogni tipologia di credito detenuto.

Per leggere l’ articolo riportato sul sito web de Il Sole 24 ore clicca qui.

Cosa è il PIL?

Come riportato su Wikipedia citiamo testuali parole:

“In macroeconomia il prodotto interno lordo (abbreviato PIL) misura il valore aggregato, a prezzi di mercato, di tutti i beni e i servizi finali (cioè destinati al consumo) prodotti sul territorio di un Paese in un dato periodo di tempo (normalmente si usa come riferimento l’anno ma anche altri archi temporali sono usati).[1][2]

Il termine interno indica che tale variabile comprende le attività economiche svolte all’interno del Paese; sono dunque esclusi i beni e servizi prodotti dalle imprese, dai lavoratori e da altri operatori nazionali all’estero; mentre sono inclusi i prodotti realizzati da operatori esteri all’interno del Paese. Sono escluse dal PIL anche le prestazioni a titolo gratuito o l’autoconsumo.[3]

Il termine lordo indica che il valore della produzione è al lordo degli ammortamenti, ovvero del naturale deprezzamento dello stock di capitale fisico intervenuto nel periodo; questo deprezzamento comporta che, per non ridurre tale dotazione a disposizione del sistema, parte del prodotto deve essere destinata al suo reintegro. Sottraendo dal PIL gli ammortamenti, si ottiene il PIN (prodotto interno netto).

Il PIL si è guadagnato una posizione di preminenza circa la sua capacità di esprimere o simboleggiare il benessere di una collettività nazionale e il suo livello di sviluppo o progresso.”


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