Il video della mamma che partorisce nell’oceano diventa virale: “Sono libera”.

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Il video della mamma che partorisce nell’oceano diventa virale: “Sono libera”.

 

Dopo aver visto il video, Josy Peukert scrive: “medici e ostetriche portano via qualcosa durante il parto”.

La comunità medica ricorda che partorire all’aperto può portare infezioni, ipotermia, polmonite e problemi respiratori al nascituro.

“Sentire il ritmo delle onde mi ha fatto stare molto bene”.

Josy Peukert, una ragazza di 27 anni, ha descritto l’incredibile momento in cui ha dato alla vita il suo bimbo partorendo da sola , in riva al mare.

Il video pubblicato su Instagram è stato visto milioni di volte e ha scatenato una valanga di polemiche tra i favorevoli a questa pratica e i contrari che ne sottolineano la pericolosità.

Quello di Peukert infatti non è stato un parto casuale ma la donna, che ha già tre figli, si è diretta precisamente verso la spiaggia.

Anche il  suo partner quando ha sentito che il travaglio era in corso perché sostenitrice di una pratica, il freebirth (nascita libera) che proclama “un parto olistico al di fuori del sistema medico”.

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Il video della mamma che partorisce nell’oceano diventa virale: “Sono libera”.

Per questo suo particolare parto, che è una variante del parto in acqua , la donna ha scelto le acque di Playa Majagual, nell’Oceano Pacifico.

La 27enne, che da giorni stava studiando le maree per poter partorire lì, ha spiegato che “Le condizioni erano giuste quel giorno”.

Nel video si vede la donna inginocchiata nella sabbia mentre inizia il travaglio completamente da sola e infine il piccolo tra le sue braccia con il cordone ombelicale ancora attaccato. “La soffice sabbia vulcanica sotto di me mi ha ricordato che tra cielo e terra non c’è altro che vita” ha dichiarato la donna assicurando che il piccolo di nome Bodhi Amor Ocean, del peso di 3,5 chili, sta bene.

Una scelta quella di partorire da sola in spiaggia dettata anche da un trauma subito durante il primo parto. “La mia prima nascita in una clinica è stata traumatica”.

Al secondo figlio ha deciso di farlo in casa mentre al terzo anche la sola presenza dell’ostetrica era già troppo per lei.

Secondo Josy Peukert medici e ostetriche “portano via qualcosa durante il parto che il corpo femminile può fare da solo”.

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Idee condivise con migliaia di altre persone della Freebirth Society, un’associazione che conta 20.000 membri tra cui la stessa 27enne.

Ma tra i tanti che hanno applaudito la decisione della giovane donna altrettanti hanno criticato questo modo non convenzionale di avere un bambino.

La comunità medica ricorda infatti che questo tipo di parto in acque non controllate può portare infezioni, ipotermia, polmonite e problemi respiratori al nascituro.

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