Casalinga: un lavoro con molti rischi.
Secondo una ricerca del Anmil (Associazione nazionale fra lavoratori mutilati e invalidi del lavoro), il lavoro più pericoloso è quello della casalinga.
In Italia le casalinghe sono circa 7 milioni di persone.
Oltre l’8% di esse si ritrova coinvolta in un incidente domestico.
Gli incidenti più comuni sono le cadute dalle scale, gli scivoloni dovuti al pavimento bagnato, le bruciature ai fornelli, i tagli con i coltelli.
La cucina rimane il posto della casa in cui avvengono i maggiori incidenti. Infatti il 67% degli incidenti domestici, avvengono proprio in cucina, seguita dal bagno con l’8 % .
Il lavoro di una casalinga dura all’incirca 50 ore settimanali. Secondo i sindacati del lavoro, se venisse riconosciuto e pagato varrebbe più di 3500 euro al mese.
Le casalinghe con maggiori incidenti, secondo una statistica ed in termini percentuali, sarebbero le donne di età compresa fra i 50 e i 70 anni.
Le lesioni più comuni tra le casalinghe sono le fratture. Come già accennato prima infatti gli incidenti più frequenti restano le cadute dalle scale e gli scivoloni per pavimento bagnato.
Vi è da dire che a favore dei diritti delle donne casalinghe, nel 1999 l’INAIL ha istituito l’assicurazione contro gli infortuni in ambito domestico.
La legge 493/1999 stabilisce che sarebbe obbligato ad assicurarsi contro gli infortuni in ambito domestico colui che:
- ha un’età compresa tra i 18 e i 67 anni compiuti
- svolge il lavoro per la cura dei componenti della famiglia e della casa
- non è legato da vincoli di subordinazione
- presta lavoro domestico in modo abituale ed esclusivo
Ma ad oggi le persone che accedono a questa tipologia di assicurazione sono davvero molto poche.
Per questo motivo molte donne si ritrovano in grande difficoltà per mancanza di risorse per le terapie e per le prestazioni di specialisti dopo un grave infortunio dovuto ad incidenti domestici.
La percentuale delle assicurazioni per infortuni domestici riguarda meno dell’1% della popolazione.
Le amministrazioni stanno lavorando per una manovra correttiva del decreto del 1999 in modo tale da incentivare ulteriormente le donne casalinghe ad assicurarsi.