Dignità…Ecco il reale valore di questa parola..
Dignità.
“In fila alla cassa, il display segna 26,80 euro ” la faccia stranita .
Ah scusi ho dimenticato il bancomat, ho solo 25€ tolgo qualcosa”.
Nel piccolo carrello non ci sono patatine o cibi inutili, vedo pane, pasta, latte, pomodori, carta igienica. L’imbarazzo per chi è distante appena un metro è palpabile, il volto di una mamma poco più che 50enne è corrucciato, deve scegliere cosa sottrarre ai propri figli.
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Dignità…Ecco il reale valore di questa parola..
È così che assisto al più bel film italiano, reale più che neorealista, poco dietro un altro signore in fila:
“Scusi, le è caduto qualcosa”.
La signora è sorpresa, a terra c’è una banconota da 10 euro, sa bene che non le appartiene.
Lo sguardo amorevole dell’uomo la convince, é troppo per lei dire che è sua.
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Chi ha fatto un beneficio taccia, lo ricordi chi lo ha ricevuto.” Ricordiamoci che il bene si fa in silenzio, il resto è palcoscenico.
Non ha vestiti firmati ma non indossa stracci, non ha il trucco ma la sua faccia trasuda sacrifici.
Il signore si piega, raccoglie la banconota e le dice: “Probabilmente è successo quando ha aperto il borsello”.
Ora sembra una bambina, é felice, soprattutto della sua onestà.
Paga e uscendo sorride all’uomo che è davanti a me. Lo guarda per l’ultima volta e dice: “Grazie”.
Assisto e sono felice anch’io, ho capito la lezione.
Quel uomo avrebbe potuto dire: “Non si preoccupi faccio io”.
Invece ha scelto di preservare la dignità, sua e della signora.
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