C’era una volta una scuola completamente diversa…

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C’era una volta una scuola completamente diversa….

C’era una volta una scuola completamente diversa, con aule molto più spaziose, si studiava con il sillabario o abbecedario per imparare a leggere e a scrivere

e classi formate da cinquanta alunni e anche più, rigorosamente divisi tra maschi e femmine.

Le classi miste di oggi sarebbero arrivate nel secondo dopoguerra. La lavagna non era affissa al muro come quella attuale, ma posta su un cavalletto, un po’ come le tele dei pittori.

Le penne di una volta non erano a sfera. Si trattava di pennini che dovevano essere intinti nei calamai.

C’era una volta una scuola completamente diversa…

Il materiale scolastico era molto semplice e molto poco costoso:

si trattava di un astuccio di pezza che aveva la forma di una busta per le lettere chiusa con un bottone.

All’interno si trovavano generalmente  un pennino, una matita, una gomma e, per chi poteva permetterselo  anche un temperino e una piccola scatolina contenente sei pastelli.

A tutti coloro che non potevano permettersi il materiale, lo procurava la maestra.

Si utilizzavano due quaderni di tipo diverso:

E si studiava con soli due libri:

Quando andavano a scuola per la prima volta i bambini dovevano imparare tutto praticamente da zero, perché fino a quel momento non avevano mai tenuto in mano neanche una matita.

I primi esercizi prima di imparare la scrittura vera e propria consistevano nel tracciare sulla pagina del quaderno una serie di aste orizzontali, verticali e trasversali con stanghette ricurve.

Una volta che, attraverso tali esercizi, i bambini acquisivano familiarità con gli strumenti di scrittura, potevano cominciare ad imparare l’alfabeto vero e proprio e a poco a poco tutto il resto.

Un’educazione più severa e non solo

Nelle scuole di una volta c’era la maestra unica, una per ogni classe che insegnava tutte le materie e che solitamente non cambiava mai per tutta la durata delle scuole elementari.

Rispetto a oggi, la scuola di una volta aveva un’educazione molto più severa.

A scuola ogni maestra possedeva una bacchetta di legno che veniva usata al minimo segno di distrazione, disinteresse, ribellione e indisciplina, di solito colpendo le dita del colpevole.

Le maestre punivano le marachelle mandando il colpevole in piedi dietro la lavagna. La durata di questa punizione era soggetta a variazioni, a seconda della marachella commessa.

Solitamente si andava da cinque minuti a un quarto d’ora. Difficilmente capitava che i bambini fossero mandati per punizione fuori dall’aula, perché in quel caso era più difficile tenerli d’occhio.

La maggior parte dei bambini proveniva da famiglie contadine molto povere e per la mancanza di mezzi riuscivano a studiare solo fino alla terza, massimo quarta elementare.
Purtroppo il loro profitto non era molto alto in quanto dovevano sempre aiutare le loro famiglie nei lavori domestici o nei campi.
C’erano ovviamente anche famiglie più ricche che potevano permettersi di far studiare i bambini anche alle scuole medie.

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