847 euro di multa per un’auto a 700 km/h Autovelox in tilt.
847 euro di multa per un’auto a 700 km/h Autovelox in tilt, ragazza chiamata a pagare una multa super-salata. Strologo: “La municipale deve controllare i verbali che spedisce”.
Secondo quanto scritto sul verbale, stava viaggiando in auto alla bellezza di 703 chilometri orari. Un ovvio errore, che però è costato comunque la multa a una giovane automobilista di Offagna.
Via di Jesi a Osimo, la strada percorsa sì, ma di certo non a quella velocità.
Per quella infrazione le è stato chiesto di pagare 847 euro di multa e le saranno tolti dieci punti dalla patente. Sempre secondo il verbale della polizia municipale, quel giorno, il limite massimo lungo quel tratto era fisso a 668 chilometri orari.
847 euro di multa per un’auto a 700 km/h Autovelox in tilt.
Tra le cause dell’errore, pare ci sarebbe la mancata taratura del dispositivo elettronico, un fatto non tanto insolito che potrebbe essere dovuto a diversi fattori, come la temperatura esterna o a un guasto dello stesso autovelox. Comunque la giovane donna si è rivolta subito a un avvocato per avere delucidazioni sulle mosse da fare. “Forse nemmeno con un missile un automobilista riuscirebbe ad andare a 703 chilometri orari.
Il comando di polizia municipale ha la responsabilità di controllare i verbali che spedisce- commenta il portavoce del comitato per il rispetto del codice della strada – Ora consiglio al trasgressore di fare ricorso, perché altrimenti dovrà pagare la multa.
Che non accetti l’annullamento in autotutela: gli verrà riconosciuto dal giudice di pace un indennizzo adeguato per il danno subito”. L’autovelox va tarato periodicamente.
I vigili urbani stanno effettuando le verifiche necessarie per risalire all’origine dell’anomalia.
La giovane intanto sta valutando di presentare ricorso. Ogni giorno automobilisti indisciplinati o poco attenti al limite di velocità imposto, sforando anche di poco, si beccano la multa dagli autovelox che costellano le strade della Valmusone e della Riviera del Conero.
C’è chi plaude al loro operato, quello di far diminuire la velocità agli automobilisti, e chi invece accusa i Comuni di far cassa con tali dispositivi pescando direttamente dalle tasche dei cittadini.
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